Analisi mancata
Il nostri paese ha tanti difetti. Non ci piace questo perché spesso diciamo anche noi, semplici cittadini, che siamo i migliori del mondo. Lo diciamo anche quando c’è piena evidenza del contrario, ma sembra una consolazione collettiva, messaci nella testa dalla politica e dai sui rappresentanti; credo. Anche i media danno una mano forte a sostenere queste tesi, spesso inventate ed errate, oppure le mezze verità. Uno dei difetti molto diffusi è che non analizziamo le cose, oppure per essere più precisi, le analizziamo a metà. Vediamo il problema, ci viene in mente una soluzione ma non riflettiamo sui vari aspetti che tale soluzione porta con se. Così, certe leggi che a prima vista sembrano avere un senso, alla fine risultano in un totale fallimento. Gli esempi sono innumerevoli, ma non voglio tornare troppo indietro. Rimaniamo nel presente e nel passato molto vicino.
Cashback
Il governo ha deciso di sospendere questa trovata infelice partendo dal primo luglio. Devo dire che Draghi su certi aspetti mi piace: pensa e analizza meglio degli altri. Alla fine anche spiega in modo chiaro perché questa decisione. Il cashback prevede che lo Stato restituisce a coloro che pagano con la carta il 10% del importo speso, fino ad un certo limite. Per i prodotti alimentare, per esempi, dove l’IVA è il 4%, vuol dire che lo Stato deve aggiungere il 6%, mentre là dove l’IVA supera il 10%, lo Stato incassa circa metà della tassa. Dicono che fino ad oggi è stato sborsato dalle casse 1,7 miliardi di euro. Da dove vengono questi soldi? Dalle tasse o dal debito che lo Stato si fa per coprire le spese. Quando il debito arriva ad un certo livello (non so quanto siamo lontani da questa soglia) occorrerà aumentare le tasse. Alla fine della storia, tutto paghiamo noi. Credo sia ovvio che le carte utilizza la gente più ambiente, pertanto viene la logica conclusione che con questo provvedimento è stata applicata una ridistribuzione della ricchezza: i poveri aiutano i ricchi (scusate la semplificazione, ma suon proprio bene). La scusa per l’introduzione di questa misura, la diminuzione dell’evasione fiscale, non si è fatta vedere: il risultato, come ha detto il presidente del consiglio, è praticamente nullo. Era del tutto prevedibile, bastava usare un po’ la testa; il problema è che la testa è vuota. Noi cerchiamo di combattere gli evasori con le misure automatiche: limitazione dei contanti e spostamento dei pagamenti verso quelli elettronici. Fino ad oggi si è visto che non funziona e non funzionerà mai. Prima di tutto occorre aggiornare i controlli e la magistratura. Se su mille evasori beccano uno, ci provo anche io. La probabilità di sbagliare è pochissima. Il sistema è fatto cosi che evadere semplicemente conviene e si rischia quasi niente. Nessuno vuole combattere questa piaga per non perdere i voti. E la piaga è così diffusa (si parla di 10 milioni di evasori), che questi voti contano, e come.
Guardie, detenuti e costituzione
Dopo più di un anno è comparso un video dove si vedono le guardie carcerarie che picchiano i detenuti, dopo una loro protesta. Ma come mai ci voleva più di un anno? Sempre un problema con la magistratura. Scandalo, gridano tutti. Ho visto le immagini e ho vista una violenza abbastanza blanda. I nostri poliziotti non possono competere con quelli americani. Ci sono analisti che sostengono che i ladri e poliziotti sono della stessa specie, ma si trovano dalle parti opposte della barricata (a volte nemmeno questo). Ma quale persona normale, cioè non violente, andrebbe a fare poliziotto, rischiare la salute e a volte anche la vita per quelli due euro di stipendio? E la nostra ministra della giustizia a denunciato un attacco alla costituzione!? Ma di cosa parla? Si tratta di un atto criminale commesso molte volte ogni giorno, non di un attacco alla costituzione. Se la ministra guardasse un po’ meglio, vedrebbe gli attacchi concreti alla costituzione, fatti dal governo, approvati dal parlamento e firmati dal presidente della repubblica. Mi riferisco alla prescrizione tolta, che ha tolto il diritto costituzionale ad avere il processo nei tempi certi.
5 Stelle – rifondazione
Dall’inizio della fondazione del movimento si poteva capire che così, come inizialmente imposto, non può andare per troppo tempo. La svolta era l’ascesa al potere, al governo. Un enorme successo alle politiche del 2018 ha portato il movimento 5 Stelle in una posizione diversa. Con tempo se ne sono accorti che le loro visioni non tenevano più. Chi ha coniato quella “uno vale uno” non guardava più lontano del proprio naso. Per governare, per occupare un posto ministeriale, un po’ di cervello ci vuole ed anche un po’ di istruzione ed esperienza. Se non capivano questo 15 anni fa, perché oggi dovrebbero capire meglio; non ci sono presupposti per il miglioramento. Il fatto che stanno cercando di rifondarsi è l’ammissione che le premesse iniziali errano almeno discutibili. Vedo gente che tifa il fondatore, mentre altri pensano che l’ex capo del governo sia la persona giusta. Dubito fortemente che la cosa andrà per loro a buon fine. In tutta questa vicenda, c’è una cosa molto significativa. Fino ad oggi quasi nessuno ha visto il nuovo statuto. In faccia al movimento popolare e alla trasparenza. Mi permetto di fare la previsione sulla conclusione della faccenda. Conte farà il suo partito dove andranno tutti i parlamentari, per difendere la propria posizione e il reddito associata ad essa. Avranno anche un nuovo nome. Grillo rimarrà papà del movimento 5 Stelle, fortemente ridimensionato che tornerà alle proprie origini, appoggiandosi al loro slogan principale: va fa…