Perché non è rimasto niente altro

Auguri

Negli ultimi 4 anni, dal 2015 al 2018, posto ogni gennaio e luglio, cioè 2 volte all’anno. Mi sembra che anche quest’anno rispetterò il solito calendario. Perché questo intervallo? A gennaio è dopo le feste natalizie, mentre a luglio, almeno per me, è prima delle vacanze estive. Mi sono chiesto il motivo di questa cadenza. Dopo le feste di fine anno sono stanco, dalle stesse feste. La società dove lavoro impone la chiusura aziendale e sono costretto a prendere le ferie. A me ferie piacciono, se le uso per viaggiare, ma per Natale si va dai parenti e questo mi rompe. Tutti gli anni lo scenario è uguale, a nome della tradizione e della famigliarità. Io ci scapperei fuori Italia, ma non si può perché bisogna rispettare le apparenze; qualcuno si potrebbe offendere e quello è da evitare. Per il fatto che io sto male, nessuno si spacca la testa. Così, quando finiscono le vacanze aggiorno il mio postilla blog per esorcizzare l’irritazione accumulatasi nel mio cervello e le calorie ammassate nel corpo.

L’attività di luglio invece ha un sottofondo diverso, almeno ci credo. Dalla mia analisi approfondita risulterebbe che in tale periodo raggiungo la concentrazione massima della stanchezza e le batterie scariche. Così, prima di partire per le vacanze estive (quelle mi piacciono perché sono libero di farle in modo mio), cerco di lasciare tutte le negatività dentro un post, per non portarmele dietro, Per il resto dell’anno sono impegnato e non ci penso a me stesso. Ecco la spiegazione dei due articoli, postati in modo regolare. Per essere sincero con voi, ma soprattutto con me stesso, c’è anche un’altra ragione che non spiega il periodo, ma la quantità, quel famoso numero 2. Si tratta della misura alla quale sono arrivato io, necessaria per essere considerato da un’entità che fa da padrone nella rete ed ogni giorno sempre di più anche nella nostra vita. Chi indovina la natura del soggetto, può mandarmi un’e-mail per ricevere come pagamento un file di una bella fotografia che rappresenta tale soggetto.

L’idea per il contenuto era completamente diversa, ma partendo con la storia mi sono introdotto dentro un flusso mentale che mia ha portato di scrivere quasi 400 parole su niente. Questo considero un grande talento, obbligatorio per quelli che intendono diventare i politici. Di cosa si tratta? Di parlare di niente, ma in modo convincente. Ecco, mi è scapata anche una rima. Ogni giorno e sempre di più sta migliorando la mia tecnica letteraria. Ultimamente ho imparato davvero molto dagli esponenti più illustri di quella categoria. Mi sarebbe difficile stendere una lista di quelli migliori, perché tutta hanno un X-factor. Riescono a dire delle idiozie più insensate senza dare alcun segno di sofferenza e, visto che gente li vota, sembra che riescono anche a trasmettere le idee. Oppure si tratta soltanto delle promesse alla quale il popolo tiene e vuole che siano realizzate. Siamo a quasi 500; manca poco ma le idee iniziano a scarseggiare. Anche questo limite è un’impostazione del personaggio virtuale menzionato nel testo soprastante, più precisamente nel secondo paragrafo.

Vediamo alla fine gli auguri per quest’Anno Nuovo. Prima di tutto e sopra tutto altro, la salute fisica, ma anche mentale, a tutto il popolo italiano con l’estensione a tutta la civiltà umana. Quando la mia creatività scende nelle paludi, prendo una pausa, faccio due passi e così cerco di recuperare il filo perduto. Datemi 10 minuti prima di continuare.

Ho fatto il solito caffè dopo pranzo e sono sceso davanti al grattacielo dove lavoro per fumare. Il sole sta già scendendo verso l’orizzonte occidentale, le ombre sono lunghe e colori splendidi. Di splendido c’era anche qualcos’altro. Due signore (direi che sono sposate, vista l’età sui 40) che facevano la stessa attività come me. Una con una gonna cortissima ed altra con un paio di pantaloncini corti, neri, attaccati al corpo. Faceva freddo, ma loro chiacchieravano senza accorgersi del fatto. Anche io non avevo freddo, sbirciando spesso verso le loro due. Due paia di gambe da sballo scaldano subito una mente maschile. Turno agli auguri. Dopo quello più importante, mi vengono anche gli altri che hanno una notevole rilevanza: la situazione economica, gli affetti amorosi e familiari, la prosperità nel lavoro, e così via. Uno personale faccio alla mia squadra di cuore. In effetti è uno per me, per farmi stare meglio durante i fine settimana calcistici. Da anni che la mia squadra non mi fa gioire. Una volta era un numero uno in tutto il mondo, ma da quello sono rimasti soltanto i vaghi ricordi. Dai ragazzi, cominciate a giocare un po’, con cuore e con il cervello. Fattevi guadagnare quelle buste paghe gonfie che vi danno e smettete di farci soffrire.