Perché non è rimasto niente altro

Cibo di strada, racconti e musica

Come vi sarete sicuramente accorti, in città fa caldo, l’umidità è alle stelle, le zanzare al massimo della loro attività. Non è uno scenario idilliaco per uscire di casa, passeggiare, stare all’aria aperta e mangiare. Comunque sia, c’è una persona che ho conosciuto da poco. Si tratta di un radiofonico, uno scrittore, un attore di teatro. Se chiedete a lui come si definisce, vi risponderà, un bookjockey. Insomma, è uno che racconta storie. Di quelle belle, piene di passioni e di emozioni. E’ proprio così che ci siamo conosciuti, mentre raccontava la storia della sua vita in un teatro.

Qualche tempo dopo gli ho mandato io un mio racconto autobiografico e le iniziali chiacchierate virtuali si sono trasformate in una cena giapponese in compagnia di sua moglie. Una bella serata terminata con una lettura di poesie di un nostro conoscente. E tanta pioggia in seguito. Durante la cena mi aveva parlato di un nuovo progetto lavorativo, senza fornirmi alcun ulteriore dettaglio, fino a quando non ho ricevuto un invito ufficiale. Il sito internet della sua nuova avventura faceva capire che si trattava della cucina siciliana ma il mistero era ancora tutto da svelare e così, con un caldo soffocante sono andata dall’altra parte della città. Il tempo che ho impiegato per arrivare a destinazione è stato il tempo che avrei impiegato per arrivare direttamente in Sicilia, con l’aereo naturalmente.

Ero in compagnia di una mia amica. Dopo un primo momento di sconcerto, in quanto la zona era molto brutta e deserta, ci siamo rallegrate nel vedere un piccolo giardino, molto grazioso, dietro un altrettanto grazioso ristorante. Il tutto, in una zona industriale della quasi provincia milanese. All’interno del giardino, ci aspettava la soluzione del mistero, un piccolo furgoncino di nome Bedda. Il bookjockey stava lì, con il suo solito cappello e una maglietta disegnata apposta per lui. Era in ottima compagnia, con due rinomati chef del cibo di strada. Oltre a sua moglie, è sottointeso.
Il sorriso non gli manca mai. Appena arrivate, la mia amica e io siamo state accolte da una piacevolissima sorpresa, una birra artigianale di Baladin. Ho sentito parlare più volte di queste birre e del famoso locale aperto a Roma ma, purtroppo, non ho ancora avuto modo di provarle. Meritano davvero.

Cibo di strada senza musica

Birre a parte, Bedda offre un cibo di strada fatto di autentici prodotti siciliani. Cibo semplice, genuino offerto con un tovagliolo e un pezzo di carta sul quale c’era una poesia dedicata al mare. Fino a qui, non si tratta certo di un progetto innovativo. Quello che rende particolare questa idea è il connubio di cibo, musica e racconti. Sì, avete capito bene. Con la pancia piena, tutti gli invitati alla inaugurazione di quella sera, hanno preso delle sedie e come si faceva una volta, si sono seduti davanti alla radio. L’immagine in realtà, dietro la quale il nostro bookjockey leggeva alcuni brani del suo libro. A tratti, si fermava per lasciare spazio alla musica degli anni ’70 con una particolare attenzione a David Bowie, il suo cantante preferito.

La serata è stata un grande successo, il tutto presentato con una grande cura. Peccato per il caldo e per la presenza di infinite zanzare che hanno fatto andare via una buona parte dei presenti ma del resto, ci sono cose che non si possono controllare. Fortunatamente, una signora che mi stava accanto, gentilmente ha diviso con me il suo spray antizanzare. Lei sì che ci ha visto lungo.